La poesia non è qualcosa
da definire o giudicare.
In tutto e per tutto, la poesia è
un'esigenza, una terapia
o un ardore nello scrutare il mondo.
La poesia elitaria non l'ho mai capita,
per me la poesia è di tutti.
È in tutti, la poesia.
È un viene da sé,
e d'improvviso il saper fare diviene castrante.
Se ti apri, come terreno fertile,
le parole germogliano, generose.
È in tutto, la poesia.
Si fa strada tra rugiada,
lacrime e occhi di bambino
e lascia dietro di sé scie
di profumi antichi
che s'impregnano addosso.
La scovi nell'incedere incessante di attimi
viventi che si ammassano,
nelle istantanee di paesaggi interiori
che l'anima scatta e ripone via,
nel gusto per le cose belle,
ma anche per quelle brutte.
Ci vuole gusto anche per le cose brutte,
nello scegliere quali portare con sé,
e quali lasciar andare.
La poesia è meditazione pura,
vita che rimane
ammutolita
a forza di contemplarsi.
La poesia si nutre di silenzi
per parlare dritto al cuore.