Impossibile fermare le onde: infinitamente si dondolano sospirano viaggiano corrono urlano.
Impossibile vivere il momento, semplicemente perché il momento non esiste: ogni attimo include quello passato e quello che verrà appena dopo.
Come onde viviamo in un flusso continuo: si vive NEL moVImento.
Non siamo eterni, però siamo fatti di eternità.
La stessa eternità di cui sono fatte le parole, le immagini, la musica.

15/07/14, RITORNO NEL GREMBO MATERNO




Un treno mi porta via.
Non so dove, so che ha rubato tutto di me
e mi tiene incatenata al sedile.
La direzione è contraria al mio sguardo
e la velocità mi divora la schiena.
Sento il vuoto appollaiato sulle mie spalle.
Il brivido delle rotaie sotto i piedi.
Il tremolìo che mi invade il corpo.
Accenno di panico…
Torno in me.

Guardo dal finestrino i campi,
sfreccianti verso un eterno immobile.
Corro, ma sono bloccata in un invisibile incubo reale.
La valigia piena di roba mi impedisce di muovermi,
la testa piena di pensieri mi impedisce di essere libera.
Una litanìa con voce di bambina mi perseguita,
un bambino dietro di me piange.

Incombente su di me,
fratello del mio strazio,
un mese di pioggia si è finalmente concluso.
Il sole accompagna il mio ritorno,
pronto a salvarmi dall’agonìa bolognese.

Mammelle accoglienti e sempreverdi,
curatevi di me.
Compagne d’infanzia non umane,
cullatemi nella vostra àmaca fatata.
Come sempre,
accoglietemi in grembo
e infondete in me
Il soffio vitale dell’ispirazione divina.

Giorni di gloria illuminano a sprazzi
La mia mente fiacca, contorta, sfregiata.
Bolla di pozione infuocata,
che vaghi ancora nelle mie viscere,
ma rifiuti di scoppiare:
miracolosa la tua linfa,
che il mio sangue avvelenato non può bere.

Interruzione.
Messaggero divino chiamato dal sole
viene in mio aiuto.
Uomo apparso dal nulla, mi siedi vicino.
T’insinui nel mio spirito
Per risvegliarlo dal greve torpore della noia,
gli porgi uno specchio
in cui finalmente rivede se stesso.

Per un attimo libero
dalla palude di fantasmi stagnante,
si ricongiunge col riflesso di sé
dimenticato in un cassetto della memoria.
Lampo di vita che si rigenera
nel suo intero.

Riprendo fiato,
il viaggio è quasi concluso,
il treno sta per fermarsi,
il mio animo pregusta la pace dei sensi.



Eterno ritorno nel grembo materno.
Natura inesorabile, uccidi e salvi,
salvi e ucccidi.

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