nelle valli infossate tra soffici colline,
nel silenzio di un pomeriggio ventilato di settembre,
nel tramonto di un orizzonte che non ha mai fine.
Il dubbio non contempla scambi di parole,
ma solo complicità rassegnata,
e segreta attesa di un futuro più chiaro.
Arriveranno tempi migliori, so che è una fase...
E, nonostante ciò, sento la sua potenza,
il suo essere in fieri, nascosto
nella rassegnazione e nell'impotenza
di una luce, rasente le pareti di una stanza,
che stenta a farsi largo, ma tutto invadrà,
La quiete dopo la tempesta...
la sento ora, effimera,
ma sbuca fuori,
come un fiore che spunta coraggioso
dall'erba stremata dalla pioggia.
Una risata improvvisa,
insulsa, ma quantomai meravigliosa,
e contagiosa.
Piccoli sprazzi di colore,
nel biancore malato
del tormentato piattume quotidiano.
Una musica tempestata
di vibrazioni danzerine.
Un batticuore, un flusso un fuoco un amplesso.
Piccola liberazione dal mal di vivere...
10/10/14, NEBBIA SUL BARATRO
Come Orfeo,
troppo presto raggiante di vittoria,
l'anima sua Euridice allontana per sempre da sé
col suo solo sguardo innamorato,
così la mia illusione di gioia possibile
si fa più distante,
più piccola e sfocata la intravedo
tra le fessure di una nebbia che attanaglia il cielo.
Eppure, cavalieri correranno su cavalli alati
e armati di spade, squarceranno il velo,
in cerca di un Elisir di lunga vita...
Sogni appesi a un filo
direttamente pendenti dal cielo
e sospeso nel vuoto di un precipizio
cosparso di ortiche e spine di rose appassite.
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